Giancarlo Falappa (Jesi, 30/06/1964) è un ex pilota di moto italiano.
Inizia la sua carriera nel 1979, e nel 1981 vince il Campionato Italiano Cadetti nel motocross e passa al Campionato Senior. Dal 1982 al 1984 partecipa al Mondiale Cross in sella ad una Motovilla 250.
Il 1987 è l'anno d'esordio per le competizioni in pista, in sella ad una Suzuki GSX vince la gara d'apertura del Campionato Sport Production, a Vallelunga.
Nel 1988 viene ingaggiato dalla Bimota e vince il Campionato Italiano Sport Production su una Bimota YB4 750.
Il 1989 è l'anno della svolta, inizia il Campionato Mondiale Superbike su Bimota conquistando subito pole position e vittoria a Donington.
L'anno successivo viene ingaggiato dalla Ducati con Marco Lucchinelli come team manager. All'esordio con la Ducati 851 vince subito la prima gara. Il bilancio della stagione è un 6° posto in classifica finale nel Mondiale e un 3° posto nel Campionato Italiano Superbike.
Nel 1990, durante le prove ufficiali a Zeltweg, per evitare un altro pilota cade sbattendo contro il guard-rail. Si procura 27 fratture, si rompe l'arteria femorale perdendo più di 2 litri di sangue e va in coma per 12 giorni. Al momento dell'incidente era al 3° posto in classifica.
Si riprende e nonostante i problemi fisici, scende di nuovo in pista nel febbraio 1991 con la Ducati 888 con Raymond Roche prima e Doug Polen l'anno successivo come compagni di squadra, vincendo nel 1992 proprio in Austria, poi in Olanda e in Nuova Zelanda. Nel 1991 si piazza 9° in classifica e al 4° posto nel 1992, vincendo in totale 7 gare.
Nel 1993 è ancora pilota ufficiale Ducati in coppia con Carl Fogarty. Vince a Brands Hatch, ad Hockenheim e sulla pista di casa, a Misano. Finisce in 5° posizione finale vincendo 8 gare complessive.
Inizia la stagione 1994 sulla nuova Ducati 916 vincendo una manche a Misano, che si rivelerà poi l'ultima gara corsa da Giancarlo. Nel 1994, durante un test ad Albacete, il cambio elettronico speciale della moto cede, facendo cadere Falappa, che si procura gravissime ferite e entra nuovamente in coma, per 38 giorni. Guarisce, aiutato dal Dottor Claudio Costa e da Giovanni Di Pillo, ma smette di correre, diventando testimonial della Ducati.
Il "Leone di Jesi" è ancora oggi il leone più rappresentativo ed amato dei piloti, sopratutto dai Ducatisti.
Il 18 ottobre 09 ho avuto la possibilità, grazie alla sua gentilezza, di incontrarlo e mi porterò questa esperienza per sempre nel cuore.